LA STORIA IN BREVE La Hirtel Costruzioni Elettroniche S.p.A è stata un'azienda torinese operante nel settore dell'Alta Fedeltà e della stereofonia. Le sue prime attività ebbero inizio nell'agosto o nel dicembre del 1959 (a seconda di quale si considera essere l'atto di fondazione) con sede presso un edificio civile di Via Beaumont 42. Alla guida della neonata ditta vi è Fulvio Lo Martire, giovane ingegnere elettrotecnico di origini savonesi; il nome che egli sceglie per la sua azienda è un acronimo di HIfi - Radio - TELevisione.
Agli esordi dell'azienda l'ingegner Lo Martire possiede già una solida esperienza nel settore dell'amplificazione public address e nel cinema sonoro, ma sceglie d'orientare la produzione anche verso il mercato audio domestico con una serie di amplificatori a valvole (disponibili a richiesta anche in kit di montaggio ad un prezzo assai concorrenziale per l'epoca) che mettono subito in evidenza il marchio presso gli appassionati del buon ascolto.
Nel 1962 entra in produzione la prima serie di diffusori acustici, la Golden Sound Serie, che si caratterizza per interessanti soluzioni miste tra caricamento a sospensione pneumatica e a tromba. Inoltre viene aggiunta al catalogo Hirtel una vasta selezione di sorgenti e diffusori importati dall'estero (Garrard, Goodmans, Altec, Shure, Thorens, ecc.) con cui diviene sostanzialmente possibile comporre un'intera catena di alta fedeltà impiegando unicamente prodotti costruiti o distribuiti dalla ditta torinese. L'intenzione di espandersi al settore radio e TV rimarrà viceversa solo una dichiarazione d'intenti. Fin dal principio si instaura una proficua collaborazione tra la Hirtel e la celebre Scuola Radio Elettra: i prodotti Hirtel, soprattutto quelli in kit di montaggio, sono presentati con approfonditi articoli tecnici su Radiorama (la rivista ufficiale della Scuola); dall'altro lato l'Amplificatore Stereo fornito agli allievi dei corsi per corrispondenza è in realtà di produzione Hirtel e marcato S.R.E. su licenza.
Nel 1963 l'azienda è in espansione e si trasferisce nell'edificio di Corso Francia 30, la sua sede storica vera e propria. La produzione prosegue, a partire dal 1967 e per tutti gli anni '70, con una vasta gamma di amplificatori totalmente a stato solido con cui Lo Martire riesce ad anticipare le mutate richieste del pubblico, che sta progressivamente abbandonando gli apparecchi a valvole. L'esperienza maturata con la nuova tecnologia confluisce successivamente nella celebre linea Point Three, che soprattutto nella versione De Luxe ottiene un appagante successo commerciale e di critica. Sempre negli stessi anni la Hirtel, tramite la consociata Genelc, diviene il distributore ufficiale di altri prestigiosi marchi dell'alta fedeltà: diffusori Jensen e Dahlquist; giradischi, bracci e testine fonorivelatrici Excel. La collaborazione con queste aziende culmina, nel 1976, con la visita di Saul Marantz agli stabilimenti di Torino. E' il momento del massimo successo per la Hirtel, che giunge ad impiegare 30 dipendenti, vanta un 5% di esportazione verso l'estero e sponsorizza una squadra corse automobilistiche. La produzione in serie di diffusori acustici, onde non creare un'inutile concorrenza interna con i celebri marchi distribuiti, viene sospesa.
Nei primissimi anni '80 Lo Martire riesce nuovamente ad anticipare il mutamento delle richieste del pubblico e riprende, con largo anticipo sulla concorrenza, la costruzione di amplificatori a valvole con la serie Magnificent Sound. L'azienda viene trasferita presso quella che sarà la sua ultima sede: un seminterrato di Corso Potenza 6, sempre a Torino. Negli ultimi anni di attività la produzione della Hirtel si sposta verso fasce di prezzo e qualità sempre più elevate: gli amplificatori di media gamma, ormai non più rimunerativi, vengono eliminati dal catalogo e sostituiti con serie senza compromessi come la Esoteric, nell'estremo tentativo di conquistare il mercato d'alta gamma.
Il 1983 è l'ultimo anno in cui la ditta compare con i suoi prodotti sull'Annuario Suono. Nel corso della seconda metà degli anni '80, a causa della crisi che investe il settore dell'elettronica audio e a causa dell'aumentato costo delle materie prime, l'azienda è dapprima riconvertita al settore dell'elettronica industriale, ed a seguito di mutamenti societari è infine definitivamente soppressa.
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